Cantine Patria
Le cantine Patria prendono nome dalla contrada Patria, presso Monreale: fu in quella contrada che la famiglia Di Miceli acquistò un feudo nel 1950. Molti anni più tardi, nel 1998 per l’esattezza, il presidente della soc. Coop. Patria Francesco Di Miceli forte della sua esperienza da agronomo ed enologo, rileva la vecchia cantina “Torrepalino” , storica cantina vitivinicola nata nel 1975 con sede a Solicchiata piccola frazione del comune di Castiglione di Sicilia nella provincia di Catania, versante Nord dell’Etna a circa 700m s/m.
La storia di Torrepalino si interseca con quella della torre di avvistamento Aragonese che sorgeva a difesa e guardia del territorio. In cima alla costruzione ergeva fiero un “palino”, indicatore direzionale, orientava le carovane e i viandanti tra il porto commerciale di Riposto e quello di Milazzo, entrambi strategici nel sistema di trasporto vitivinicolo commerciale siciliano e nello spostamento dei vari uomini e mezzi. Da qui nasceva il nome “Torrepalino”. Fu il presidente Di Miceli che decise la modifica del nome trasferendo l’eredità all’altra cantina di cui era già amministratore in contrada Patria, a Monreale (PA). In questo modo si andarono a formare un insieme di cantine in vari parti del territorio siciliano ed una azienda madre presso Solicchiata che accoglie e lavora tutta l’uva conferita.
Pur aperta ad innovazioni e sperimentazioni, la cantina punta all’eccellenza partendo dai vigneti, il cui monitoraggio è volto a comprenderne la maturità fenolica e quindi il giusto periodo di vendemmia. L’estensione globale dei terreni vitati è di circa 350 ettari. La maggior parte degli impianti viene allevato a spalliera con una potatura a cordone. Alcune superfici vengono ancora allevata ad alberello. Il vigneto più antico risale alla metà del 1900, ma l’età media delle viti è molto variabile. Negli ultimi anni la cantina ha applicato le più moderne tecnologie volte all’ottenimento di una sempre maggiore qualità della produzione.
La cantina produce vini con un’espressione territoriale altissima, destinati ad incontrare i gusti non di tutti ma solo quelli di coloro che nel vino apprezzano la forte personalità. La tipicità di queste produzioni che, fino al decennio precedente restringeva il mercato, con il tempo è diventata il plus valore della cantina. La produzione aziendale ha, infatti, il core business incentrato sulla denominazione di origine controllata Etna, nella tipologia rosso, bianco e rosato.
Disponendo di uve provenienti da vigneti collocati strategicamente in diverse aree dell’isola, è possibile diversificare la produzione avendo cura di scegliere le uve più adatte per le produzioni di eccellenza. In riferimento alle uve coltivate in terreni di origine vulcanica, ad esempio, i vitigni ad alta quota vengono utilizzati nella produzione dello spumante Palici (una vera perla enologica) che si caratterizza per una certa unicità, mentre quelli localizzati a bassa quota e soggetti ad una migliore esposizione vengono utilizzati per produrre i vini rossi giovani e le Riserve; per quest’ultime vengono utilizzati specificatamente vigneti con impianto ad alberello di circa 80 – 100 anni di età e solo dalle buone annate. Sono proprio le diverse altitudini ed esposizioni che conferiscono ai suddetti vini le caratteristiche di cui sopra.
Accanto alle uve autoctone, sono stati acclimati anche vitigni internazionali come lo Chardonnay, il pinot noir ed il Cabernet, cui il clima e le peculiarità del territorio hanno conferito nuove personalità. Queste uve sull’Etna trovano un’espressione più fine ed elegante, meno strutturata rispetto alle produzioni di altre zone. Gli altri vitigni internazionali come il Nero d’avola, il Viogner, il Syrah ed il Merlot provengono da uve prodotte nei territori argillosi e caldi della provincia di Gela e dagli appezzamenti del palermitano. Un altro vitigno molto pregiato è il Moscato di Noto la quale uva viene fatta appassire in pianta grazie al clima favorevole presente nel territorio di Gela che permette una giusta asciugatura del grappolo senza rovinarlo; dalla pigiatura di quest’uva otteniamo un elegante passito molto fruttato e leggermente alcolico dal nome Eneo.